Inclusione e disabilità

21 marzo, giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down

Oggi è la Giornata Mondiale della Sindrome di Down, World Down Syndrome Day (WDSD).

La scelta della data non è casuale, 21 marzo, il 21/03 sta ad indicare l’unicità della triplicazione (trisomia) del cromosoma 21, cioè la presenza di tre copie del cromosoma anziché due che rappresenta l’alterazione cromosomica presente nelle persone con sindrome di Down.

In Italia le due più grandi realtà che si occupano del tema sono Aipd e CoorDown ed hanno lanciato, per l’occasione, due campagne di sensibilizzazione guardando al 21 marzo da prospettive differenti.

l’Aipd, l’Associazione Italiana Persone Down  quest’anno compie 40 anni e ci mostra in brevi fotogrammi il bilancio di questi quattro decenni, cos’è cambiato in questi anni di impegno e sensibilizzazione? Tanto, ma non tutto…

il CoorDown, Coordinamento nazionale associazioni delle persone con sindrome di Down, invece ha scelto la strada della denuncia sottolineando che soltanto quando tutti avranno le stesse opportunità si potrà festeggiare davvero.

I due messaggi possono risultare contrastanti eppure insieme ci mostrano dove siamo, come ci siamo arrivati e quali sono ancora le sfide per l’integrazione; le due campagne sono portatrici di un messaggio complementare: “C’è ancora tanto da fare per avere pari diritti e opportunità”.

Andare a scuola, fare sport, uscire con gli amici, trovare un lavoro, vivere in autonomia non rappresenta la quotidianità per tutte le persone con sindrome di Down. Troppo spesso ci sono alunni che non ricevono a scuola giusti supporti e sostegni inclusivi. L’accesso al mondo del lavoro con inquadramenti e contratti adeguati resta una opportunità esigua. Vivere una relazione sentimentale, costruire una vita indipendente e raggiungere l’autonomia abitativa rappresentano diritti fondamentali ancora troppo spesso negati.

E’ ormai consapevolezza acquisita che una buona autonomia, personale e sociale, rappresenti uno dei prerequisiti fondamentali per garantire una buona inclusione sociale in tutti gli ambiti. Avere potere su se stesso, sentirsi ed essere efficace, avere la consapevolezza di poter incidere sugli eventi, poter prendere decisioni, godere di una buona autostima, considerare gli insuccessi come momento di apprendimento, sono parte di una condizione psicologica ben specifica. Tale condizione, però, non è data per scontata alle persone con Sindrome di Down, ma rappresenta un cammino per costruire il futuro che permette di percepirsi come persone capaci di cimentarsi e riuscirci.

La sfida da cogliere è proprio questa, ed ognuno di noi nel proprio piccolo può fare in modo che nessuno venga lasciato indietro.

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